Da anni ormai partecipo settimanalmente alla riunione di studio biblico dei pastori e predicatori evangelici di Torino in preparazione alla celebrazione domenicale e proprio per questa lunga frequentazione (che arricchisce tanto le mie conoscenze bibliche) sono stata invitata l’estate scorsa ad una settimana di viaggio-pellegrinaggio ecumenico in Germania nei luoghi storici dei fratelli luterani.
Non era un viaggio turistico, ma un vero incontro ecumenico, animato per la confessione luterana dal pastore Heiner Bludau, decano per l’Italia, e da sua moglie Annette, anche lei predicatrice, e per la parte cattolica da un frate francescano, padre Maggiorino Stoppa di Pavia, e da me. Noi quattro avevamo il compito di guidare la preghiera del mattino e della sera alternandoci e di predicare durante il culto luterano e durante la messa. Durante il viaggio dovevamo essere disponibili ad ascoltare i componenti del gruppo e a rispondere ai loro interrogativi o richieste di spiegazioni su temi religiosi. E’ stato in realtà un continuo e ricco confronto.
Eravamo circa una trentina: cattolici e protestanti, italiani e tedeschi, invitati a visitare e conoscere i luoghi legati alla vita e alla predicazione di Lutero e ad approfondire la conoscenza della Riforma protestante.
Il tempo del viaggio in pullman serviva a conoscerci, a confrontarci, a prepararci a visitare le varie località, a commentare e a valutare quanto si veniva a sapere. Non avevamo momenti vuoti o tempo libero, era una riflessione continua.
Si celebrava nelle chiese luterane o cattoliche a seconda dei luoghi e durante la messa predicava il pastore luterano, nella celebrazione luterana invece predicavamo padre Maggiorino ed io. Mi rendevo conto che era facile lo scambio per la fede nello stesso Signore e per lo stesso amore alla Parola di Dio, ma anche di quanto ancora ci separasse durante le celebrazioni: anche se abbiamo in comune la stessa fede nella presenza reale del Signore nel pane e nel vino ci divide il concetto del ministero sacerdotale.
Abbiamo visitato Costanza, Weimar,Eisenach,Iena, Ulma… fino a Wittemberg dove Lutero aveva appeso alle porte della cattedrale le sue tesi di protesta contro la campagna delle indulgenze. Tutte le città sono perfettamente ricostruite, ma serbano la memoria della disastrosa guerra mondiale che le aveva quasi interamente distrutte. In vari luoghi, dove più feroce era stato il massacro, si trova la stessa preziosa testimonianza: una piccola croce di ferro costruita con chiodi intrecciati. E’ un grande segno di fraternità nel dolore perché i chiodi provengono dalle macerie della città inglese di Coventry completamente rasa al suolo dai tedeschi durante la guerra. Gli inglesi hanno inviato questo segno e i tedeschi l’hanno accolto quasi come reciproco riconoscimento di colpa e di perdono.
Ci siamo fermati più che in ogni altro luogo a Erfurt nell’ex convento agostiniano dove Lutero era stato frate.Ora la grande e bella struttura con uno splendido chiostro e una bella chiesa, accoglie ospiti e pellegrini ed è luogo di culto e di memoria. Per me è stato emozionante proclamare la Parola e calpestare da domenicana i corridoi e le sale e la chiesa che avevano visto solo domenicani inquisitori.
Erfurt è una bellissima cittadina con uno splendido duomo risparmiato dai bombardamenti e ancora sede del vescovo cattolico. Possiede tante altre chiese, anche una bella chiesa domenicana (ora Luterana) con le vetrate ricomposte dai frammenti ritrovati dopo la guerra. La sua università è stata frequentata, oltre che da Lutero, da Goethe, Bach, Schiller e Herder.
Attualmente la città ospita una bella testimonianza ecumenica: in una delle chiese luterane vive anche una piccola comunità di frati agostiniani che pregano e condividono (per quanto è possibile) il culto nell’intento di ricostruire la comunione là dove era stata infranta. Siamo stati con loro una sera e io ho detto al padre agostiniano (in latino perché non avevo altra possibilità di comunicare!) che ero domenicana e avevo la stessa regola di S. Agostino.
Da Erfurt siamo andati a visitare Eisenach dove abbiamo anche goduto, nella casa- museo di Bach, la bellezza di un concerto con gli strumenti originali dello stesso musicista.
È proprio vicino a Eisenach l’imponente castello di Wartburg dove Lutero si rifugiò dopo la scomunica, protetto da Ludovico il Saggio. Lì rimase nascosto dieci mesi durante i quali tradusse la bibbia in tedesco.Il castello, ora patrimonio dell’Unesco, è molto bello e perfettamente restaurato. Fu anche residenza di Santa Elisabetta d’Ungheria , sposa giovanissima dell’allora landagravio di Turingia. Vi si conserva il suo appartamento e la sua camera completamente ricoperta di mosaici che illustrano la sua vita.
È stata una bellissima, intensa esperienza anche dal punto di vista turistico e culturale, ma soprattutto è stata esperienza di fraternità che cerchiamo di consolidare adesso con periodici incontri di preghiera biblica a Torino.