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Riconoscere la luce là dove c’è

C’è un tempo per piangere … c’è un tempo per fare rumore
30 Novembre 2020
Auguri
23 Dicembre 2020

Riconoscere la luce là dove c'è

Suor Fabrizia Giacobbe - Firenze


Questo il titolo del ritiro di Avvento che Suor Fabrizia ha predicato (online) agli universitari della Diocesi di Firenze. Lo proponiamo perchè crediamo che anche per altri/e potrebbe essere l'occasione da cogliere per ritagliarsi un po' di tempo nell'ascolto, nella riflessione, nella preghiera...

A tutte/i noi è rivolto l'invito: "Venite, camminiamo nella luce del Signore" (Is 2,5) in preparazione al Santo Natale.

La meditazione è proposta in due video e domande per la riflessione.

Di seguito i due video degli incontri:

Ritiro di Avvento 2020 | Riconoscere la Luce là dove c'è (parte1)

Ritiro di Avvento 2020 | Riconoscere la Luce là dove c'è (parte 2)

Spunti per la riflessione

• Gesù Cristo, luce del mondo

- Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo (Gv 1,9)

- In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta (Gv 1,4-5).

- Un mio amico aveva un cartello nella sua stanza su cui era scritto: «Non ti preoccupare. Può darsi che non accada». Ne composi un altro per lui, su cui si leggeva: «Non ti preoccupare. Probabilmente accadrà. Ma non sarà la fine del mondo». Non lo sarà perché il mondo è già finito. Quando Gesù muore, il sole e la luna sono oscurati, le tombe vengono aperte, e i morti camminano. Questa è la fine di cui parlavano i profeti. Il peggio che si possa mai immaginare è già accaduto. Il mondo crollò. E poi vi fu la Domenica di Pasqua. (T. Radcliffe, Le sette parole di Gesù in croce, Qiqajon, 69)

Il Natale, preludio alla Pasqua, ci ricorda che il lieto fine della storia è già scritto; le tenebre non hanno vinto la luce, siamo nell’oggi della salvezza, il Regno di Dio è qui. Questa prospettiva riesce a farci dono di un respiro largo, ad aprirci un orizzonte luminoso di fiducia e speranza? Quali paure sento ancora come tenebre che rabbuiano la mia vita?

• Essere figli della luce: la conversione dello sguardo

- Dio vide che era cosa buona (Gen 1)

- Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Gv 3,17)

- Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite, arriva la pioggia, e così accade.

E quando soffia lo scirocco, dite “farà caldo” e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?” (Lc 12,54)

Sappiamo avere uno sguardo benevolo sulla nostra vita, sulle persone che ci circondano, sulle vicende del mondo? Riusciamo a leggere i segni della presenza di Dio, le grandi opere che lui compie anche oggi? Quali sono i punti luce della mia esistenza? Provo nel silenzio a comporre un Magnificat.

• Essere figli della luce: la conversione della vita

- Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. 10Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. (1Gv 2,9-10).

- Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; 9ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. (Ef 5,8-11)

Sappiamo godere della fraternità come di un dono di Dio che illumina la vita? Ci sono uomini o donne che non riesco a considerare fratelli e sorelle? Che cosa significa per noi oggi comportarsi come figli della luce? Quale stile di vita ci è suggerito dal Natale del Signore?

Quali occasioni di confronto abbiamo per discernere insieme “ciò che è a lui gradito”? Quali decisioni il Signore mi/ci chiede di prendere oggi perché la mia/nostra vita resti, come la grotta di Betlemme, aperta al cielo e contemporaneamente con porte e finestre spalancate sul mondo?

Buon Avvento e buon Natale!

Image by Gerd Altmann from Pixabay